Intervista a Donato Sansone

Quando abbiamo visto i suoi video ci siamo intrippati di brutto. Donato Sansone, in arte Milkyeyes, si considera un ragazzo furbo e fantasioso, ma secondo noi è anche un po’ genio, sicuramente uno di quelli che riesce a creare opere che a un certo punto non capisci più se stai andando fuori davvero.
Quello che ci fa strippare, dei suoi lavori, al di là del livello tecnico e artistico, è che riesce a dare forma ai pensieri. Un impulso diventa idea che diventa schizzo, disegno, colore, materia, foglio, tanti fogli. Immagini, tante immagini, video. Arte.

Del suo Videogioco (short film) ha parlato anche la rivista francese Cahiers du cinéma. Nel 2013 L’œil de link di Canal+ ha realizzato un reportage sul suo lavoro. Attualmente i suoi video sono distribuiti dalla società francese Autor de minut.
Con Topo Glassato al cioccolato (short film, 2012) e Videogioco ha fatto man bassa di premi ai maggiori festival internazionali di cinema e animazione.
Ah, tra i suoi progetti c’è anche Donny Porno Shop, che non sapremmo bene come definire, forse un tentativo disperato di trasformare pensieri erotici in realtà. Perché sì, Milkyeyes dal punto di vista del sesso è un po’ sotto. Ma poi è da lì che sente venire l’impulso, la scintilla, e allora ciao, chi lo ferma.

A noi non sembra proprio uno tra i tanti, e di Notorious attitude, per quanto ci riguarda, ne ha a pacchi. Se c’è qualcuno che sa provocare senza farsi troppi problemi, questo è lui, e a noi piace, piace un sacco.

Ci sono dei momenti, per ognuno di noi, in cui le idee affiorano più facilmente che in altri. Quand’è, per te, questo momento?

In realtà non ho momenti, le idee vengono fuori in continuazione come un processo naturale del pensiero, mi vengono idee su idee in continuazione e anche troppo tanto da farmi apparire nulla ciò che finora ho fatto rispetto a ciò che avrei voluto e vorrei fare.

Artista, videomaker, graphic designer, la tua figura artistica e professionale è polivalente, le accezioni e le competenze mescolano. Tu come ti senti, o meglio, cosa ti senti di essere?

Io mi sento di essere un ragazzo con una fantasia e furbizia un po’ più spiccata, che sente l’esigenza esistenziale e fisica e mentale di realizzare le proprie idee in qualunque modo, col video con l’animazione con la pittura con l’amore…. in qualsiasi modo.

Alcune tue opere esprimono un senso di forte inquietudine. Da dove arriva questa tensione?

Io non credo che siano pregne di inquietudine… quella ce l’ho, è vero, ho una forte inquietudine della realtà, un forte senso di paranoia a volte e sono invaso dall’ansia, però ciò che realizzo artisticamente sono cose molto meno sofisticate di ciò che sembrano, sono anche leggere molto spesso, leggere ironiche e superficiali.

Ogni tua opera è un vero trip. Ma quanto ti “portano via” i tuoi trip?

I miei trip non mi portano via, sono solo delle fantasticherie giocose anche quando sembrano serie, insomma i trip sono un giocare con la fantasia così come si gioca coi pupazzetti quando si è piccoli.

Il ritmo dei tuoi video è trascinante: dal primo momento, si viene come afferrati e trasportati in un viaggio, a tratti anche turbolento, la cui durata diventa indefinibile. L’audio assume un ruolo fondamentale. Come entrano in gioco la componente visiva e quella acustica nella fase di produzione?

Si è un’osservazione giusta, l’audio o il sound design giocano un ruolo fondamentale come una seconda creazione del video, nel senso che non solo è fondamentale ma è un estremo compimento del video. È un processo di sintonia intellettuale ed emotiva con il compositore che io ho avuto la fortuna di incontrare in Enrico Ascoli. Oltre ad essere il mio sound designer è anche un amico e dunque mi conosce e sa cosa cerco. Non tutti hanno la fortuna di trovare un Sound designer che riesce a “sentire” musicalmente ciò che sente l’ideatore dei video. Enrico lo fa.

Milkyeyes… che origini ha questo nome?

Questo soprannome mi è stato dato dalla mia ex fidanzata Lucia. Ora la nuova fidanzata che si chiama Felicita me ne ha messi di nuovi tra cui Pomponny che mi piace moltissimo e che sarebbe la fusione di Donny, pompino, e pon pon.

La pulsione sessuale ti ispira artisticamente… o ti fa smarrire?

La pulsione sessuale è per me il motore di tutto, ed è proprio per questo felicità e angoscia, perché racchiude quasi tutto il senso di ciò che sono.

Se esiste un eccesso, qual è?

Secondo me gli eccessi quelli veri sono le azioni che portano un problema ad un’altra persona o a se stessi, solo quello è un eccesso e cioè quando un’azione causa un problema. Ogni cosa che porta piacere e non causa nessun disturbo a terze persone, o che non causa la distruzione o la morte di se stessi non è un eccesso.

C’è stato un momento particolarmente illuminante nella tua vita?

No non c’è stato un momento particolare, è stata una crescita costante dove gli amici e le persone intelligenti che ho avuto intorno nella mia vita mi hanno insegnato tutto.

C’è stato, nel tuo percorso artistico, un momento particolarmente difficile? E come ne sei uscito?

Sì, il momento difficile è stato da quando sono nato fino a circa 30 anni e cioè quando non avevo ancora realizzato nulla di ciò che volevo, dopo è iniziato ad essere tutto più semplice e più bello quando ho iniziato a fare video e cioè quello che mi divertiva e mi piaceva di più.

Qual è secondo te la vera opportunità che andrebbe colta, oggi, da chi ha voglia di fare?

L’unica opportunità’ che si ha è quella di avere realmente qualcosa dentro, e cioè dei mondi, delle fantasie, dei sogni, della sensibilità. Se si hanno queste cose si ha la fortuna di avere un’opportunità, altrimenti no.

Che cosa manca, oggi?

Manca il desiderio di voler avere qualcosa e di voler raggiungere qualcosa, questa è la vera mancanza che abbiamo oggi secondo me perché abbiamo praticamente tutto ed è un controsenso, perché il tutto non ci dà nulla ci toglie solo la bellezza di sentire il desiderio di qualcosa che ci dà il motivo per giocare a vivere, ecco perché i ragazzi di oggi sono più annoiati e vuoti.

Puoi sfidare “all’ultimo sangue” qualcuno, decidere le armi e il terreno della sfida. Vuoi provarci? Chi sfideresti?

Bella questa domanda anche se credo di non aver più voglia di sfidare intellettualmente e creativamente nessuno, se non fisicamente i tamarri che incontro per strada, ma non me lo posso nemmeno permettere perché purtroppo quelli mi sfracassano di mazzate …vorrei essere grosso e forte per poterli sfondare di botte a sti coglioni.

Cerchiamo gente con la “Notorious attitude”. Gente che spacca, che fa figate, e le fa bene. Tra tutte le persone che conosci, chi è davvero Notorious? 

I davvero “Notorious” sono tutte le persone che grazie alla loro vivacità, sensibilità, creatività, cuore, intelligenza e genio mi hanno affascinato e sedotto, mi hanno fatto viaggiare e sognare con la loro arte e credere alle cose col loro cuore e la loro bellezza, che siano artisti o operai o pastori è uguale, i Notorious sono per me quelli che hanno un’anima speciale.

Grazie Donato.

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